Di fronte alla punta estrema della Sicilia occidentale, là dove si incontrano le acque del Mar Tirreno con quelle del mar d’Africa, ecco comparire l’arcipelago delle isole Egadi.
Formato dalle tre isole maggiori di Favignana, Levanzo e Marettimo, in ordine di distanza dalla costa siciliana, e dagli isolotti di Maraone, Formica e Porcelli.
Questo arcipelago, con i suoi 54.000 ettari c.a, diviene Area Marina Protetta con il Decreto Interministeriale del 27 Dicembre 1991, modificato successivamente nel 1993 e nel 1996.
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha affidato nel 2001 la gestione dell’area protetta al Comune di Favignana.
L’AMP dell’arcipelago delle isole Egadi è la più estesa di tutta Europa e spicca tra le altre AMP per le sue 4 zone di protezione: la zona A di riserva integrale, la zona B di riserva generale, la zona C di riserva parziale ed una quarta zona, la zona D di protezione in cui però è consentita la pesca professionale con limitazioni relative al fermo biologico.
Le sterminate praterie di Posidonia oceanica che circondano l’arcipelago sono l’habitat in cui pesci ed invertebrati marini di svariate forme e colori nuotano indisturbati.
Fondali che nascondo anfratti e grotte che custodiscono, nelle loro profondità, folti “boschi” di corallo nero.
L’arcipelago presenta tutto il ricco campionario di flora e fauna del Mediterraneo ed è meta di studiosi e appassionati subacquei che scelgono di immergersi in queste acque per l’elevata possibilità di fare avvistamenti straordinari.
La pareti dei fondali, che dolcemente degradano nel blu, tappezzati dalle margherite di mare si accendono di un arancio intenso.
Già alla batimetria dei 20-25 metri si incontrano gorgonie variopinte e poi cernie, ricciole, vasti branchi di saraghi e di barracuda mediterranei, ancora orate, murene e torpedini.
Per proteggere l’area marina è stata calibrata una rigorosa politica di conservazione e tutela che si fonda sulla salvaguardia delle specie a rischio e, in generale, dell’ambiente marino nella sua variegata complessità; la protezione dell’ambiente stimola anche la cultura della fruibilità compatibile per permettere a tutti di entrare in contatto con autentici gioielli d’Italia.
La tutela dell’ambiente diviene, pertanto, lungimirante nel coniugare la cultura della “fruibilità responsabile” con lo sviluppo necessario alla sopravvivenza stessa dell’arcipelago e dei suoi abitanti: gente orgogliosa e schiva, fiera custode di questi giardini di terra e di mare.